Η βενετική εμπορική παρουσία στην Κύπρο (αρχές του 17ου αιώνα)

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.34, 2004, pages 409-420

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409-420
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Sulla fine del ’500, quasi vent’anni dopo la conquista ottomana di Cipro, i veneziani avevano pianamente ristabilito gli itinerari commerciali con il vicino oriente. Il bailo residente a Costantinopoli ottenne dalla Sublime Porta dei "capitoli ”, con i quali veniva regolato lo status del console veneziano a Cipro. Nonostante gli accordi e gli ordini, le autorità ottomane dell’isola non erano inclini a rispettare i patti. Al console veneziano veniva talvolta tolta la libertà di spostarsi, ma soprattutto spesso si vedeva privato dei suoi diritti doganali sulle merci delle navi veneziane. Inoltre, i mercanti, di ritorno dalle coste siriane con stoffe di lana e di seta, erano obbligati a pagare tasse straordinarie e elargire donativi alle gerarchie ottomane. Ancora, i diversi funzionari aumentavano di propria volontà il prezzo del sale caricato per Venezia. Per di più, il console veniva privato delle sue cose, sotto il pretesto di debiti, e non si rispettav a la sua posizione giuridica. I documenti da noi pubblicati dimostrano la realtà vissuta dai mercanti e dal console veneziani a Cipro, residenti o di passaggio, nel corso di più di trent’anni. Dall’altra parte, gli stessi testi provano un commercio tuttora vivo nell’estremo bacino orientale del Mediterraneo, situazione che perdurerà quasi imperturbata fino alla metà dello stesso secolo.
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Περιέχει σημειώσεις, Μνημόσυνο Μανούσου Μανούσακα